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Un bene prezioso: le foreste

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  • Autore: Laura Fasano
  • Ultima modifica: Maggio 2024

Un appassionato percorso nelle politiche forestali che in Italia, a differenza di quanto non avvenga in altri Paesi europei gode di buona salute grazie alle politiche che prima delle due guerre hanno caratterizzato il nostro territorio: è quello che abbiamo condotto grazie alle parole di Alessandra Stefani, attuale Direttore della Direzione generale dell'economia montana e delle foreste nell'ambito del Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, in precedenza Comandante Generale del Corpo Forestale dello Stato, sia in Veneto che in Piemonte. Le foreste italiane sono ricche in biodiversità , e da 100 anni sono tutelate da una norma di buon governo a beneficio della prevenzione dei dissesti, oltre che dei prelievi di legno. Da quasi quarant'anni sono anche tutelate per il loro contributo al paesaggio, e sono cresciute in quantità e qualità grazie ad azioni di risparmio e all'abbandono delle pratiche tradizionali, oltre che per alcune intense attività di rimboschimento, principalmente dopo le due guerre mondiali, e in ragione dell'abbandono dei territori collinari e soprattutto montani. Ciò che innovativamente si sta cercando di introdurre è un percorso che , preso atto dei vincoli, possa passare a nuovi modelli di gestione multifunzionale , più vicini alle evoluzioni naturali, che valutino allo stesso modo quanto lasciare al bosco e quanto prelevare, intendendo in questo bilanciamento non solo il materiale legnoso, ed i prodotti a torto spesso definiti secondari, ma anche l'accumulo di CO2, la funzione di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, oltre agli altri ben noti servizi ecosistemici. La chiusura 10 anni del Corpo Forestale ha rappresentato per la nostra ospite un mmento traumatico perché da quel momento, non senza fatica, si sono dovuti riannodare i fili con le Regioni per non perdere completamente quanto di buono fino allora era stato fatto. Il grande lavoro è stato premiato con la legge del 2018 che - ha sottolineato la Stefani con orgoglio- non ha scontentato neppure gli ambientalisti e mira a combattere il lavoro nero e a riconoscere l'attività che si svolge nelle foreste. Oggi ci troviamo davanti ad un bivio e a molte domande alle quali dare una risposta: quali sono gli obiettivi che perseguiamo, con quali soldi e con che monitoraggio. L'ultima considerazione la Stefani l'ha voluto riservare alle difficoltà che ha dovuto incontrare trovandosi a lavorare in un ambiente prevalentemente maschile. Pur rendendosi conto delle difficoltà e del fatto che non le sarebbe stato perdonato nulla ha continuato sicura per la propria strada, dimostrando una vera leadership femminile. Alla serata hanno preso parte la Pn Adriana Macchi, la segretaria Stefania Gilli la PD Rita Chiappa.

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