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Renata Maggioni Malaguzzi Valeri

Presidente Nazionale Soroptimist d'Italia 1971/73

Renata
  • Autore: Carla Sanjust
  • Ultima modifica: Aprile 2024

Barese d'adozione - era infatti nata a Legnago, in Veneto, nel 1909 -  fu nel '62 tra le fondatrici del Soroptimist International Club di Bari .

In questa città , dove si era trasferita nel ‘39 dopo il matrimonio, profuse senza clamori tutto il suo impegno all'interno e all'esterno del Club (negli ultimi anni in quello di Roma) a favore dell'infanzia abbandonata e dell'emancipazione della donna. 

Tra le cariche pubbliche rivestite, importante quella di Commissaria prefettizia dell'O.N.M.I per il Comune di Bari, incarico che le consentì di organizzare su basi moderne tre importanti nidi diurni e un nido permanente per bimbi al di sotto dei tre anni, opera che ha permesso di salvare e sistemare circa 400 bambini in stato di abbandono. 

Munita di maturità classica, fu giudice onoraria effettiva presso il Tribunale dei Minori di Bari per la prevenzione della delinquenza minorile e sempre in questa città è stata Presidente dell'Associazione Famiglie degli Spastici, ha lavorato per lo sviluppo in Italia dei villaggi S.O.S. finalizzati all'assistenza dell'infanzia e in altre associazioni internazionali aventi il medesimo obiettivo.

Presidente Nazionale del Soroptimist Club d'Italia, nel '72 ha presentato in Parlamento due proposte di modifica alla riforma del Nuovo Diritto di Famiglia per favorire la parità tra marito e moglie. 

Delegata e Membro ad hoc del Comitato permanente Nazionale Estensione, ha profuso il suo impegno a favore delle donne che negli anni '60-'70 non vedeva ancora preparate a godere dei propri diritti.

All'interno del Club di Bari Renata Maggioni ha rivestito i ruoli di Presidente, Vice Presidente, Consigliera e Delegata. In tali ruoli ha sempre rivendicato, quale compito principale del Soroptimist, quello di aiutare la donna a uscire dalla posizione secondaria assegnatale da secoli di condizionamenti socioculturali, e favorire la sua affermazione in tutti i campi “per il conseguimento e il godimento di quei diritti che ella ha formalmente conquistato, ma dei quali non gode pienamente”. Parole sue.

Importante, nel contempo, la sua critica - espressa in più occasioni - alle esasperazioni del femminismo dei gruppi in quegli anni molto attivi di “Witch”, “Scoum” e “Now”, del movimento della “Liberazione della Donna”, miranti a una liberazione contro gli uomini e con metodi maschili. Suo il convincimento di una realizzazione femminile complementare e non antagonista a quella dell'uomo, allo stesso livello, con gli stessi diritti.

Diplomata in pianoforte, diresse il suo impegno nel più vasto campo della cultura e dell'arte, come vice Presidente dell'Associazione Italo-Britannica di Bari, Consigliera nel direttivo della Camerata Musicale Barese e nella Fondazione Niccolò Piccinni.

Negli ultimi anni trascorsi a Roma fu insignita di Medaglia d'Oro per il “Premio Adelaide Ristori”, in occasione del Centenario di Roma Capitale.


(Anna Maria Isastia)

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